Tra l’altro, qui si parla del “quasi distrutto castello di Grillo o Grello. Si erge o meglio si ergeva quest’ultimo sulla punta estrema di una tra que’ colli elevantisi, come è detto, di faccia a Gualdo, tutti coperti e chiusi allora di larghe e continuate foreste. E, oltre alla propria natural postura, contribuivano certamente a renderlo ancor più forte, e la salda muraglia e le spesse alte torri, fra le quali una per la sua rispettabile altezza e grossezza chiamata il torrione, tutte di pietra nerastra e durissima che qui chiamano morta ed altrove propriamente arenaria, e da ultimo l’erta d’ogni intorno disagevole, continuata e selvaggia. Fu tra gli altri luoghi, dall’lmperator Ottone III concesso in Vicaria sotto il titolo di Vascoli, al conte Offredo, figlio del conte Monaldo III, donde trassero origine i Trinci di Foligno, i Monaldeschi di Orvieto, gli Atti di Todi ed i Seri di Alviano e di Vascoli.”
Tratto da “La Bastola” di Alessio Bucari Battistelli (1902)